U focalire

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U Focalire - Frammenti di lingua, di memoriae di identità popolare

Anno 2009

Realizzazione a cura di: Club '79

Gruppo di lavoro per la ricerca sul campo: Viviana Bello, Antonio Cantoro, Fernando Di Bari, Gabriele Manzo, ToninoMarra,Gianluca Palma, Zemira Palma, Marcello Stefanelli, Luciano Vergari, Serena Vergari

Coordinatore e autore dei commenti: Vito Papa

Realizzazione e progettazione grafica: La Fenice - Maglie

Nota Metodologica:

"Botrugno è ancora terra di bilinguismo: il dialetto, in alcuni strati sociali generazionali, rimane come lo strumento linguistico della comunicazione quotidiana, e anche chi usa correttamente la lingua italiana avverte il bisogno di esprimersi talora in forma dialettale. La presente pubblicazione mira a raccogliere le tracce residuali di questo sistema diglossico. Essa è il risultato di un lavoro di un gruppo di lavoro, che si è svolto intervistando le persone più anziane del paese sulla base di una scaletta di domande precedentemente concordate. Le interviste sono state registrate e successivamente trascritte. Nella stesura del libro si è ritenuto opportuno mantenere la lingua dialettale e lo stile discorsivo con cui le risposte sono state formulate, l'una e l'altro ormai in via di estinzione, e come tali anche essi un bene da conservare. (..)

Si tratta in tutto di otto interviste originali a persone che vanno da 70 a 90 anni, fatte fra il 2007 e il 2008 e di una raccolta di composizioni tramandate oralmente. Solo in un caso l'intervista è stata tratta da precedenti lavori. (..)"

Breve stralcio:

"Nienti tarloci. Era menzatìa, quannu l'umbra de lu sule era ritta e quannu traujava u stummicu.
Pe pranzu purtavane zanguni, foje mische e friseddhe, nsapuriane u pane cu oju, citu e sale, miscati ntra na buttijeddha. A sciurnata spicciava a le quattru e se turnava a casa a l'ampete, percè u trainu era caricu de ulìe e cantannu.
Mo te cuntu na cosa.
Se u patrunu tardava cu ner ne licenzia nui cantavane: Patrunu nu ne porti?
E se nu ne porti, ne sittamu a nterra e facimu carotti"

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