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Le origini del nome

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L'orientamento più diffiso è quello di considerare il toponimo di Botrugno di provenienza bizantina, con chiaro riferimento all'uva e ai vigneti che sorgevano su questo luogo.

Pare derivi dal greco "Botruomai" che significa produrre grappoli d'uva. Potrebbe derivare anche da "Botruoduros" (che ha delle uve).

"Botrugno dicesi fondato dai greci, e perché fecondo di uve appellato Botrugno dal greco Botruomai (produrre grappoli d'uva). Potrebbe scendere anche da Botruoduros (che ha delle uve) o da Bakkos (Bacco) che era il dio ubriaco (mainomenos), coltivatore così delle viti come degli alberi e delle frutta, per cui soleva unirsi a Cerere. In qualunque modo il suo concetto è l'uva e il vino. Lo rivela il nome, l'impresa comunale, l'autorità di coloro che l'affermano originato dalle vigne che vi teneva la vicina Muro, la viticoltura che vi si esercita ancora. Però io non lo credo greco, ma avente il nome di greca provenienza, perché i Greci furono i nostri padroni dal VI all'XI sec. cristiano".

(G. Arditi, La corografiafisica e storica di Terra d'Otranto, Lecce 1879, p. 68)

"Credo che in Botrugno si debba riconoscere la base Bòtros 'grappolo d'uva' e quindi vigneto e il formante genés, latogena. Botrugenum potrebbe aver indicato un terreno fertile di vigneti. Ma non sono in grado di documentare la mia ipotesi con le forme intermedie: tuttavia mi sembra di dover riconoscere nel vocabolo il carattere bizantino".

(G. COLELLA, Toponomastica pugliese dalle origini alla fine del M. E., Trani 1941, p. 450)

Può essere, poi, interessante riportare le varianti del nome principale e alcune denominazioni secondarie rinvenute nelle carte d'archivio:

  • anno 1276: "Casale Butruni"  è l'indicazione più antica che si trova nella già citata Cedula taxationis (cfr. nota n. 23, cap. I);
  • anno 1378: "Casalis Butrini"  nel già citato Cedularia Terra e Idronti (cfr. nota n. 27, cap. I);
  • anno 1540: "terrae seu casalis Vetrugne"  (ADO, Mons. Pietro Antonio de Capua,Visita della diocesi, 1538-40);
  • anno 1567: "Botrugo"  (in una carta regionale della Puglia in G. COLAMONICO, La più antica carta regionale della Puglia, in "Japigia", a. X, f. II, pp. 145-185);
  • anno 1608: "casa le Butrunei"  (ADO, Mons. Lucio de Morra, Visitatio Casalis Butrunei, 1608);
  • anno 1611: "Botrugno" (ASN, Consiglio collaterale, Provvisioni, voI.52, f. 41r);
  • anno 1617: "casalis Botrunei" (ASL, Scritture dell' Università di Botrugno, n. 911, Accordo tra l' Università e il barone, f. 1 r);
  • anno 1620: "San Demitri" (cfr. carta geografica Terra d' Otranto, olimSalentina et Japigia. Da Gio. Antonio Magini, data in luce da Fabio suo figliolo, Bologna 1620);
  • anno 1700: Putigno (dai Manoscritti corona, cfr. nota n. 22, cap. 111). In tale toponimo è, forse, possibile individuare un riferimento ad una delle più antiche attività svolte a Botrugno, quella di intrecciare vimini e canne per fare "panari" e ceste di vario tipo per la raccolta dei prodotti agricoli. Tale infatti è il significato della parola greca Putinaios.

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